Giovedì 9 febbraio io e i miei compagni, insieme alle Prof. Saguatti e Beato, siamo andati al
Foro Boario alle Officine della Solidarietà. Qui le varie associazioni si sono presentate alla
città e agli studenti. Appena arrivati ci hanno divisi in gruppi, ogni gruppo ne ha visitate quattro.
A me ha colpito molto il GRUPPO CEIS che si occupa delle dipendenze di ogni genere.
I volontari
ci hanno parlato dei danni e della dipendenza che crea la droga. A scuola avevamo già parlato di questo
argomento, eravamo abbastanza preparati, ma una cosa non la sapevo e mi ha molto stupito: la droga
depositandosi nei grassi del corpo rimane dentro di noi per sempre, nonostante si sia smesso da anni di
assumerla ritorna in circolo nel nostro corpo quando si fanno degli sforzi o molta attività fisica; in
questo caso si ritorna a sentirne la necessità e si crea di nuovo la dipendenza.
L’esperienza nello stand del GRUPPO CARCERE CITTA ’è stata significativa, ma un po’ inquietante, perché
ci hanno fatto entrare nella ricostruzione di una cella carceraria. Nonostante ci sia rimasta pochi minuti mi
sentivo già male e ho capito cosa vuol dire rimanere chiusi in uno spazio ristretto. Abbiamo ragionato sul
fatto che le persone che entrano in carcere spesso provengono da famiglie povere, in molti casi sono costrette
a rubare, in questo modo commettono dei reati e sono punibili.
(Martina)
L’organizzazione BAMBINI NEL DESERTO ONLUS è composta da persone accomunate dal desiderio
di dare un futuro migliore ai bambini di alcune zone dell’Africa in modo particolare nei
paesi del Sahara e del Sahel. Abbiamo visto un video-quiz con delle domande sulle condizioni
di vita nel deserto e abbiamo capito che solo metà della popolazione ha accesso all’acqua potabile,
che gli abitanti muoiono spesso a causa della dissenteria e della polmonite, che mancano medici
e infermieri. Meno del 40% dei bambini frequenta la scuola. Una volontaria ci ha aiutato a fare
una bomboniera con dentro la sabbia del deserto: questi oggetti vengono venduti per ricavare un
po’ di soldi per queste popolazioni.
(Ludovica)
L’ASSOCIAZIONE PORTA APERTA nata a Modena circa 40 anni fa è una grande casa di accoglienza
dove arrivano
le persone che non hanno casa, lavoro, cibo. E’ presente anche un ambulatorio medico. Qui si raccolgono
anche indumenti ed oggetti per le persone povere. Vi sono trenta posti letto e ogni giorno vengono preparati
oltre cento pasti. Solo gli uomini sono ospitati per dormire; infatti le donne e i bambini si devono rivolgere
al Comune, ma per tutti c’è la possibilità di un pasto caldo o di una doccia. Molti volontari prestano il loro
aiuto a questa associazione; anche i supermercati offrono cibi vicino alla data di scadenza o piatti pronti
che a fine giornata dovrebbero essere buttati. Questa è una bella iniziativa contro lo spreco alimentare.
(Flora)
Il GRUPPO DON MILANI è una associazione che gestisce un doposcuola gratuito per bambini
in difficoltà scolastiche.
Don Milani, oltre ad essere un sacerdote, era anche un insegnante che ha aperto negli anni cinquanta una scuola per
ragazzi poveri in un piccolo paese toscano: Barbiana. Nella scuola di Don Milani i ragazzi più grandi aiutavano i
compagni più piccoli, i metodi erano rigidi e severi, ma nessuno veniva bocciato. Non era una scuola vera e propria,
ma una stanza nella canonica vicina alla chiesa dove i ragazzi stavano intorno ad un grande tavolo, e quando c’era bel
tempo stavano all’aria aperta. Ecco perché questa associazione è stata dedicata ad una persona così importante che ha
fatto del bene ai ragazzi più svantaggiati.
Questa uscita è stata molto istruttiva. Prima prendevo i problemi del mondo sottogamba, adesso so che bisogna darsi da
fare per aiutare gli altri. Molti volontari presenti hanno detto che dedicare ore del proprio tempo a chi è in difficoltà
rende il cuore pieno di gioia e non riescono più a farne a meno.
(Federico)
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