- Prima della televisione: incontro tra generazioni -
a cura dei ragazzi della 1G

LUNEDI’ 9 DICEMBRE, DALLE 11 ALLE 13, LE CLASSI 1I E 1G HANNO INCONTRATO ALCUNI ”NONNI” SPECIALI...

Diana Raffaella racconta: “Tanti anni fa non esistevano televisioni o radio e, per sapere le notizie del giorno, bisognava leggere il giornale, ma il problema era che certe persone erano analfabete quindi non sapevano come fare. A quel tempo però c’erano delle persone che raccontavano delle notizie cantandole e rendendole migliori anche se raccontavano di episodi strani e davano notizie sgradevoli.
Ecco alcune scene che ricordo:
• Ad esempio c’era un signore molto dipendente dall’alcol e dal fumo, minacciava e feriva le persone con un coltello, veniva sempre arrestato e, in cella, veniva anche curato ma la sua amata moglie lo aiutava a scappare non rendendosi conto che gli faceva soltanto del male perché l’alcol e il fumo ti uccidono lentamente...
• Un giorno, una mamma di una giovane bambina uscì con l’amante approfittando dell’assenza del marito; avevano molta paura perché la bambina poteva raccontare tutto al ritorno al padre. Quindi i due adulti, la donna e l’amante, presero la bambina e la portarono con la motocicletta vicino al fiume, la gettarono dentro e scapparono ma...il cane li aveva seguiti, salvò la bambina. In quel momento passò il padre, la bambina gli andò incontro, lui la curò con affetto e... si fece raccontare tutto. I due tornarono a casa e...
• Tanto tempo fa esisteva una signora chiamata anche “La pescivendola” che vendeva il pesce nella piazza. Nessun uomo la corteggiava perché era ridotta male, aveva il volto sporco, puzzava in una maniera mai sentita tanto che quell’odore entrava dentro le narici ed era così forte che bruciava i peli del naso; aveva dei vestiti neri e bucati. Tutti la disprezzavano; lei, anche se si sentiva da sola e non apprezzata, continuava a vendere il pesce e, quando qualcuno la offendeva, lasciava entrare l’offesa da un orecchio e uscire dall’altro facendo finta di niente.
• Le storie che mi sono piaciute di più sono quelle in dialetto modenese e mi dispiace che non riesco a raccontarle

Asia Esposito ha ascoltato le storie che raccontavano i Cantastorie quando non esistevano la televisione e il computer.
“Mi è piaciuta molto la scena della suocera e della nuora che litigavano..."
Insomma, le storie di sempre...

Non abbiamo volutamente inserito immagini perché allora si parlava, si discuteva, si cantava, si lavorava, si ascoltava
ma non si impiegava mai il tempo a guardare ciò che fanno gli altri.


Abbiamo provato in classe a scrivere un Limerick per ricostruire l’atmosfera di collaborazione che ci hanno raccontato gli “Artisti per caso” dell’associazione culturale “L’incontro” che ringraziamo vivamente per averci dedicato gratuitamente un po’ del loro tempo. Ecco il risultato...
GLI ARTISTI PER CASO
Una volta sono venuti gli artisti per caso della città.
Hanno cantato suonato e ballato con vivacità.
Parlavano una lingua strana, ma a volte usavano quella italiana.
Quei simpatici artisti per caso di Modena città.


Con le nostre parole siamo riusciti a farvi vivere un po’ dell’esperienza?
Le parole sono un veicolo importante almeno tanto quanto le immagini.